Il Fondo che eroga la cassa integrazione alle lavoratrici ed ai lavoratori delle aziende artigiane ha fatto i conti: per pagare alcune code di ammortizzatore sociale per i mesi indietro, per completare i pagamenti del mese di ottobre, per erogare la cassa fruita nel mese di novembre, per far fronte alle richieste finora inserite nel sistema da parte dei consulenti per il mese di dicembre, servono esattamente … 265.613.230,53 euro.


E li ha chiesti, dopo aver aspettato settimane e settimane a causa della chiusura de la cassa ministeriale in ragione delle riconciliazioni dei conti che ogni fine/inizio d’anno si fanno, al Ministero del Lavoro.


Anche perché, una volta tanto, i soldi non sono un problema. Il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato ha ancora a disposizione 777 milioni di quelli a lui destinati nell’agosto scorso, ci sono poi un bel po’ dei 450 milioni del decreto che ha stabilito le ulteriori sei settimane e la quota parte dei 900 milioni stanziati in legge di bilancio per le 12 settimane al momento previste per l’anno in corso (ogni volta, la somma impegnata va ripartita fra Fondo Artigiani e Fondo dei lavoratori somministrati).


Ovviamente, l’importo richiesto al Ministero per l’erogazione delle prestazioni corrisponde alle domande al momento rendicontate e, conseguentemente, non è da considerarsi a saldo del fabbisogno. Infatti, per cause di forza maggiore, un bel po’ di inserimenti nel sistema dei dati delle aziende, e dei lavoratori posti in sospensione dell’attività lavorativa, non sono stati ancora effettuati. FSBA ha chiesto al Ministero che, per poter garantire anche nei prossimi mesi la copertura di ulteriori richieste relative a periodi del 2020, si faccia luogo alla conservazione di tutte le risorse assegnate al Fondo dai diversi Decreti e provvedimenti di legge che si sono succeduti.


Le Associazioni Artigiane e le Confederazioni Sindacali, negli scorsi giorni, avevano sollecitato, per l’appunto, che si facesse luogo alla corresponsione delle risorse finanziarie al Fondo con la riapertura della cassa ministeriale. Ma non avevano nemmeno dimenticato che FSBA ha anticipato, nella primavera dello scorso anno, 260 milioni delle sostanze proprie accantonate nel tempo per garantire le prestazioni ordinarie. Quelle somme vanno restituite al più presto, magari cogliendo l’occasione di uno dei prossimi provvedimenti di legge, se una copertura legislativa dovesse essere ritenuta indispensabile.


Ora.


Appena arriveranno i soldi dal Ministero, i 265 milioni verranno spesi al volo per pagare le prestazioni a lavoratrici e lavoratori che attendono da mesi. La macchina operativa è pronta, sia al centro che nelle articolazioni regionali della bilateralità che procedono direttamente.


Due ultimi dati, interessanti: 750.484 sono i dipendenti che hanno ricevuto prestazioni nel corso dell’anno passato, 211.984 le aziende sostenute con questo strumento in epoca.